Lo scudo di San Michele Arcangelo è un pane votivo semi-dolce tipico della Valtellina, suddiviso in spicchi e con all’interno un fico secco.
Buongiorno amici ed amiche, eccomi a riprendere (si spera) con regolarità a postare sul mio amato blog…
Troppo caldo, troppe cose da fare, lavori in casa e quant’altro mi hanno tenuta lontana da questa paginette pasticcione, ma ci son sempre eh…magari con calma ma arrivo.
Spero che arrivi presto l’autunno, con i primi freschetti, la voglia di stare in casa la sera magari sotto ad un caldo plaid, la voglia di cibi caldi e confortanti…
mai come quest’anno l’estate mi è parsa lunghissima ed interminabile, nonostante io la ami tantissimo.
Ma torniamo a noi: oggi è il primo di settembre e, come sempre io e le amiche Monica e Miria arriviamo puntualissime con la rubrica “alla mensa coi santi”:
Rubrica da voi molto amata e che non si è mai fermata neppure per le vacanze estive.
Questo mese io vi parlerò di San Michele Arcangelo, che si festeggia il giorno 29 di questo mese.
Antico patrono della Sinagoga oggi è patrono della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male, oltre che dei poliziotti, droghieri e radiologi.
San Michele, “chi come Dio?”, è capo supremo dell’esercito celeste, degli angeli fedeli all’onnipotente, insieme agli altri due arcangeli, Gabriele e Raffaele.
Per l’occasione ho voluto realizzare una ricetta tipica della Valtellina, lo Scudo di San Michele Arcangelo per l’appunto.
Si tratta di una corona di pane leggermente dolce, arricchita da zucchero in granella sulla superficie, e suddiviso in spicchi, in uno dei quali è racchiuso un fico secco, ma…poi vi spiegherò il perchè.
Prima però voglio parlarvi brevemente di questo santo alla quale io sono devota, lo invoco nei momenti di difficoltà essendo lui un combattente, un guerriero.
Il nome dell’arcangelo Michele, che significa “chi è come Dio ?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura.
Tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell’Apocalisse di S. Giovanni; in tutte le cinque volte egli è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male.
Il male, il diavolo, nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli; esso sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.
In altre scritture, il dragone è un angelo che aveva voluto farsi grande quanto Dio e che Dio fece scacciare, facendolo precipitare dall’alto verso il basso, insieme ai suoi angeli che lo seguivano.
Michele è stato sempre rappresentato e venerato come l’angelo-guerriero di Dio, rivestito di armatura dorata in perenne lotta contro il Demonio, che continua nel mondo a spargere il male contro Dio.
E’ considerato allo stesso modo nella Chiesa di Cristo, che gli ha sempre riservato fin dai tempi antichissimi, un culto e devozione particolare…
Viene considerato sempre presente nella lotta che si combatte e si combatterà fino alla fine del mondo, contro le forze del male che operano nel genere umano.
È patrono principale delle città italiane di Cuneo, Caltanissetta, Monte Sant’Angelo, Sant’Angelo dei Lombardi, compatrono di Caserta e patrono della Chiesa Universale.
Difensore della Chiesa, la sua statua compare sulla sommità di Castel S. Angelo a Roma, che come è noto era diventata una fortezza in difesa del Pontefice.
Per quanto riguarda la sua raffigurazione nell’arte in generale, è delle più vaste; ogni scuola pittorica in Oriente e in Occidente, lo ha quasi sempre raffigurato armato in atto di combattere il demonio.
Notizie prese dal sito Santi e beati.it
Il 29 settembre, da oltre 500 anni, a Madonna di Tirano si celebra una delle ricorrenze più antiche dell’arco alpino, l’Apparizione della Beata Vergine Maria al tiranese Mario Homodei avvenuta nel 1504.
Nei secoli, attorno alla Festa dell’Apparizione sono nate tradizioni ormai centenarie, come la celebre Fiera di San Michele, in programma il 26 di settembre, fiera di merci e bestiame fra le più antiche dell’arco alpino.
Una fiera che che costituì per secoli un attesissimo evento per tutta la Valtellina, alla quale si radunavano mercanti dalle regioni limitrofe e da città europee con ogni genere di merci.
Creato in occasione del primo 500tenario dell’Apparizione, frutto dell’ingegno dei panettieri di Madonna di Tirano, lo Scudo di San Michele è divenuto ormai un dolce tipico della tradizione gastronomica della città.
Prodotto ogni anno dal 1 settembre e fino al 15 ottobre questo dolce nasce proprio per celebrare l’Apparizione della Madonna che, accompagnata dall’arcangelo Michele, promise la fine della pestilenza.
Questo Scudo di San Michele è un pane votivo dolce arricchito di granella di zucchero nella parte superiore e suddiviso in spicchi in uno dei quali è racchiuso un fico, simbolo del cestino di fichi del Beato Mario.
La tradizione, infatti, vuole che Mario Homodei, mentre era nel suo orto intento a raccogliere fichi venne trasportato dagli angeli nel luogo dove oggi sorge uno dei Santuari più importanti della Lombardia, la Basilica della Madonna di Tirano.
Chi trova il fico nello spicchio dello Scudo, verrà protetto per tutto l’anno dallo sguardo di San Michele, che nella credenza cristiana è l’Arcangelo protettore contro il demonio.
Questo pane si chiama così perchè ricorda la forma di uno scudo ed è realizzato per tradizione solo dai panettieri di Madonna di Tirano.
Sulla cupola del santuario infatti, da più di quattrocento anni, svetta la statua di San Michele, reggendo spada e scudo a proteggere dal demonio tutta l’umanità
Notizie prese da questo sito
Scudo di San Michele Arcangelo
Equipment
- planetaria- impastatrice
Ingredienti
- 200 g farina 00
- 125 g farina manitoba
- 100 ml acqua naturale
- 30 g zucchero
- 80 ml latte
- 15 g lievito di birra in panetto
- 2.5 g sale fino
- 1 fico secco
- q.b latte e zucchero in granella per la superficie
Istruzioni
- Mescolare le farine insieme allo zucchero nella planetaria.In una ciotola sciogliere il lievito di birra nel latte appena intiepidito, mescolare e lasciar riposare 5 minuti.
- Versare nella planetaria insieme alle farine il latte con il lievito, l'acqua, aggiungere anche il sale fino ed iniziare ad impastare col gancio apposito per diversi minuti, finché il composto si incorderà al gancio e diventerà liscio e morbido.Formare una palla ed adagiarla in un'altra ciotola capiente a lievitare, coperta con pellicola alimentare; dovrà raddoppiare, a me ci son volute circa due ore.
- Una volta trascorso questo tempo, riprendere l'impasto, lavorarlo un poco su una spianatoia leggermente infarinata e fare qualche giro di pieghe a libro.Dare la forma di un salsicciotto e dividerlo in sette parti il più possibili uguali e dello stesso peso.
- Con ogni pezzo di impasto formare una pallina, e in una di queste adagiare nel centro il fico secco, chiudendola ben bene nella parte di sotto (per una migliore forma tonda, rotolare le palline sulla spianatoia con delicatezza).Ricoprire con carta da forno una teglia del diametro di 24 cm, facendola ben aderire; posizionare le palline all'interno di essa dando la forma di un fiore, ovvero una al centro e le altre intorno, tenendole un poco distanziate fra loro.
- Coprire con un canovaccio e far lievitare per un'altra oretta circa; le palline lievitando si gonfieranno ancora un poco e si avvicineranno fra loro.Accendere il forno e portarlo ad una temperatura di 180° con funzione statica.
- Quando lo scudo è ben lievitato, spennellarlo con il latte e spolverizzarlo di abbondante granella di zucchero.Infornare e cuocere per una ventina di minuti; deve dorarsi ma non troppo: in questo caso coprire con carta di alluminio. Una volta cotto, sfornarlo e toglierlo dalla teglia con la carta forno, lasciandolo raffreddare completamente su una gratella.
Note
- Ricetta presa dal Sito Bontàlandia ( a sua volta presa dal sito Fata Morgana)
- Lo scudo si conserva per un giorno, massimo due, morbido, se tenuto dentro ad un contenitore ben chiuso.
- La ricetta originale prevedeva il lievito madre; io ho il Licoli, ma ultimamente non è molto attivo, così ho preferito utilizzare il lievito di birra.
Questo mese le amiche che con me partecipano a questo bel progetto, hanno realizzato anch’esse ricette dedicate a questo Santo speciale
Miria la torta irlandese per San Michele con mele e more
Monica invece il biscotto di San Michele
Qui sotto vi lascio anche la bella mappa interattiva che ogni mese vi proponiamo con tutte le ricette dei santi realizzate finora
Qui invece la bella sorpresa anche per questo mese…
Il planner scaricabile e stampabile con il calendario del mese, un santo da festeggiare, una bella ricetta e tanto spazio per poter annotare le vostre cose e le vostre date importanti…
Stampatelo e tenetelo sul frigorifero, davanti alla scrivania, in cucina o dove vi va!
A noi piace tantissimo e speriamo che piaccia tanto anche a voi <3
Cliccate sull’immagine qui sotto e vi si aprirà il pdf relativo al mese di settembre, scaricabile e stampabile!!!
Che altro dirvi amici ed amiche?!
Continuate a seguirci con affetto, e se anche voi avete qualche ricetta particolare legata ad un santo, fatecelo sapere!
Grazie per averci seguito sin qui, vi mando un abbraccio ed un caro saluto
Buon mese di settembre a ciascuno di voi!
A presto
4 commenti
Simo questa ricetta è favolosa, come la storia che la introduce. Sono stata molto felice questo mese che tutte e tre le nostre proposte fossero dedicate a San Michele Arcangelo, un nostro grande protettore.
Ti abbraccio forte
Monica
Sono molto devota a San Michele, spesso lo invoco quando mi trovo ad affrontare qualche battaglia.
E’ stato un piacere immenso anche per me!
Un abbraccio <3
Non conoscevo questo scudo che deve essere delizioso. Grazie anche per tutte le notizie sempre molto interessanti. Un abbraccio
Pensa che essendo lombarda avrei dovuto conoscerlo e invece….nulla, è stata una bella scoperta anche per me!
Devi provare a farlo è delizioso e sofficissimo
Un grande abbraccio e buona giornata 🙂